Un focus sull’ottimizzazione SEO on page, passaggio fondamentale per riuscire ad ottenere un buon posizionamento su Google.

La SEO, sigla che sta per Search Engine Optimization e che significa “ottimizzazione SEO per i motori di ricerca”, è quella branca che si occupa di migliorare il posizionamento di un sito web in maniera organica. Al contrario della SEA, infatti, sigla che sta per Search Engine Advertising e che fa riferimento alle pubblicità a pagamento acquistabili sui vari motori di ricerca, il lavoro del SEO è orientato a far sì che un sito arrivi in prima posizione ma senza ricorrere a sponsorizzazioni o a pubblicità, bensì in maniera del tutto organica.

Un buon lavoro di SEO, dunque, si divide in:

  • Scelta delle parole chiave;
  • Ottimizzazione SEO on page;
  • Ottimizzazione SEO off page (chiamata anche link building).

In questo articolo, dunque, ci concentreremo principalmente sulla fase centrale di questi importanti passaggi: l’ottimizzazione SEO on page, argomento approfondito anche qui: https://jfactor.it/ottimizzazione-on-page/

Una volta che scegliamo le nostre parole chiave di riferimento, infatti, viene la parte più importante del nostro lavoro, ovvero far sì che il nostro sito web sia ben posizionato, leggibile da ogni tipo di dispositivo, ma soprattutto fresco ed interessante.

Ti svelerò un segreto: ormai gli aggiornamenti di Google sono talmente tanto accurati che piacere all’utente in carne ed ossa corrisponde praticamente a piacere a Google. L’obbiettivo del motore di ricerca, infatti, è quello di soddisfare il cliente e un cliente soddisfatto corrisponde ad un buon posizionamento SEO per il sito web in questione.

Prima di iniziare a lavorare sulle parole chiave, dunque, dovrai lavorare al meglio per rendere il tuo sito performante e al massimo delle sue potenzialità. Questo significa, dunque, far sì che sia navigabile da ogni tipo di dispositivo (smartphone, tablet, etc.), ridurre al minimo i tempi di velocità di caricamento (siti web che caricano in maniera eccessivamente lenta potrebbero portare l’utente ad abbandonare il sito, alzando così il tasso di rimbalzo, fattore visto negativamente da Google) e scrivere contenuti freschi e interessanti e che rispondano, soprattutto, ai quesiti dei clienti.

Una volta messi in pratica questi passaggi si potrà passare al lavoro sulle parole chiave, che andranno inserite nei contenuti testuali (ma bada bene, non più di tre volte nel testo onde evitare di essere penalizzati da Google), nei titoli, nei sottotitoli, nelle meta description, senza dimenticare anche i nomi delle immagini, dei video o dei contenuti multimediali.

Le nostre parole chiave, dunque, andranno inserite in questo modo all’interno del sito web, così da aiutare il motore di ricerca a capire di che cosa parla e che tipo di prodotti vende. In aggiunta a questo dovremo lavorare anche sulla struttura del sito web, così da renderla estremamente intuitiva e facile da fruire per l’utente, evitando anche la dispersione del link juice (termine che tradotto alla lettera significa “succo di link” e che fa riferimento all’autorevolezza che passa da una pagina all’altra del nostro sito web attraverso i link).

In ultimo non bisogna assolutamente dimenticare di eliminare possibili errori presenti all’interno del sito, tra cui le pagine “not found” che determinano una penalizzazione da parte di Google e che potrebbero, dunque, peggiorare il nostro posizionamento SEO.

Un lavoro del genere, se non si sottovalutano tutti gli aspetti di cui ti ho parlato, può portare da solo a migliorare a tal punto il tuo posizionamento su Google, fino ad arrivare alla prima posizione (ovviamente questo per quanto riguarda le parole chiave poco competitive). Per questa ragione è fondamentale dedicare molto tempo e attenzione all’ottimizzazione SEO on page, dato che potenzialmente potrebbe migliorare di molto il nostro posizionamento SEO su Google, facendoci così guadagnare nuovi clienti.